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Introduzione

Abbiamo aperto il sito di questa Casa con attenzione alla sua storia, alla storia delle generazioni che si sono avvicendate, al Territorio di cui è stata ed è parte. Al Patrimonio materiale e immateriale che rappresenta e che a tutti viene affidato per trasmetterlo alle generazioni future. Se un futuro saremo in grado di lasciare.

Difendere il passato è il segno della nostra civiltà. Victor Hugo, che contro il vandalismo della Rivoluzione francese e le demolizioni belliche difendeva gli antichi Monumenti, diceva: “in un edificio si hanno due cose: l'uso e la bellezza. L'uso appartiene al proprietario, la bellezza a tutto il mondo”.

 

Tra Veneto e Friuli sono oltre 4.000 le Ville Venete che caratterizzano il nostro Territorio. Giuseppe Mazzotti, editorialista e scrittore, appassionato autore del primo catalogo delle Ville, sosteneva  che esse sono così bene ambientate nel Paesaggio da sembrarne forme naturali. A lui dobbiamo la creazione d'un movimento internazionale d'opinione per avviarne il recupero e la Legge di tutela 243/1958 istitutiva dell'Ente per le Ville Venete.

 

Le Ville Venete sono nate come presidi della conversione all'Agricoltura dell'Economia mercantile della Serenissima nei secoli XVI°  e XVII°, sopra edifici già esistenti o creando nuove eleganti dimore. Nel rispetto dell'ambiente e utilizzando le vie d'acqua che la Repubblica creava e conservava. Bonificava terre e costruiva opere idrauliche, di cui resta ancora una notevole testimonianza.

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Complesso del Palazzo San Bonifacio Ardit in un disegno del 1700

La contabilità di un vecchio libro della fine del 1700 ci ha spiegato che nulla nelle aie e corti rurali annesse veniva sprecato, ogni prodotto del suolo aveva una funzione. Prima di ogni altra destinazione, doveva soddisfare al principio dell'economia circolare, del riuso, senza impoverire la terra e le colture. Anche la gramigna aveva un utilizzo, a esempio il giavone infestante delle risaie serviva per il pasto dei cani. 

Non il prodotto deve oggi adattarsi alle macchine, al contrario la tecnologia dovrebbe rispondere alle esigenze, migliorare la qualità della produzione e ridurre la fatica.

 

Questa Casa ci ha insegnato il significato di conservazione e di tutela. I Monumenti, maggiori e minori, sono testimoni silenziosi delle generazioni che vi hanno vissuto e lavorato, al centro di un Territorio che hanno trasformato senza danneggiarlo.

Vorremmo conservarla per il futuro nel rispetto dell'ambiente in cui è inserita e che a sua volta l'ha considerata un riferimento. Mostrarla com'è e raccontare la vita quotidiana di chi l'ha voluta, di chi vi ha abitato e lavorato, di chi vi abita, vi lavora e la sostiene.

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